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Minari - quando il doppiaggio cambia il senso delle scene

Ho isolato alcune scene in lingua originale e nel doppiaggio italiano che mi sono sembrate particolarmente significative

“My english is not good”

Minari è un film che affronta il tema dell’integrazione di una coppia coreana in Arkansas tra americani e contadini.

La famiglia coreana va in chiesa con l’idea di conoscere persone. Monica, la moglie, parla con alcune signore.

Nella versione italiana si sente Monica giustificarsi perché “lavoro e famiglia non le danno tempo libero” e una delle signore risponde “conosciamo l’argomento” e dopo “non c’è donna che non lo conosca”.

Nella versione originale, Monica si rivolge alle donne in inglese che le chiedono dove si era nascosta, come anche nella versione italiana. Nell’originale, Monica risponde dicendo che il suo inglese non è buono e la signora risponde che non c’è problema, le insegneranno loro l’inglese.

La versione italiana è diventata sessista e si è persa una sfumatura del concetto di accoglienza che il regista voleva evidenziare.

come cambia il personaggio della nonna

La nonna non parla una parola di inglese. Questo si capisce subito guardando il film. Qui isolo una sequenza per tutte.

vi piace “grandma”?

In questa sequenza i due ragazzi parlano in inglese in modo da non essere capiti dalla nonna che però riconosce la parola “grandma” e pensa che stiano parlando bene di lei. Tutto questo, nella versione italiana, è uno scambio di battute senza spessore.

din don

una delle scene più ricordate del film è quando la nonna prende in giro il ragazzo perché fa la pipi a letto. In realtà nella versione originale la cosa sembra più profonda. La nonna a un certo punto si sporge verso il bambino ma si rivolge alla sorella di lui che le risponde “penis”. Come se la nonna avesse chiesto come si dice in inglese. E infatti poi si ritira ripetendo la parola. Dopo una battuta della madre, dirà al ragazzino “your penis broken” per prenderlo in giro si, ma anche per creare una connessione con il ragazzino

“minari wonderful”

il senso del minari rimane laterale per tutto il film e sembra un po’ tirato là. Quando la nonna cerca di consolare il ragazzo, lo abbraccia e gli canta una canzone sul minari che “è un portento” e che è “meraviglioso”.

Nella versione originale è tutto più lineare. Qualche sequenza prima, la nonna porta il ragazzo al fiume, dove lei ha piantato del minari. Parte uno sproloquio, in coreano, sulla magnificenza del minari e a un certo punto, sempre per creare una connessione con il ragazzo, dice “wonderful, wonderful”.

Il bambino riprende la parola e compone una filastrocca sul minari wonderful.

Quando poi la nonna deve consolarlo, qualche sequenza dopo, ricanterà quella canzone. Ma non dirà che il minari “è un portento”, perché la nonna non sta pensando al minari ma sta cercando di riportare il ragazzo a un ricordo positivo e sereno. La nonna non è una matta vecchietta ossessionata dal minari, ma una nonna premurosa e che ama il nipote.

father and son

siamo all’inizio del film dove il padre coreano rifiuta i servizi di un rabdomante americano. Il padre inizia a parlare al ragazzo e fanno un ragionamento di dove si può trovare l’acqua. Nella versione italiana, questa scena passa così, un bel rapporto tra padre e figlio.

Nella versione originale, il padre vuole capire con il figlio dove può trovare l’acqua usando la testa. Il padre alterna la lingua coreana e inglese. E’ inizialmente arrabbiato ma si addolcisce man mano che il figlio gli dà soddisfazione. Come nella versione italiana questa scena trasmette un denso rapporto padre figlio ma nella versione originale, ci ricorda anche che questa famiglia si sta integrando, che deve affrontare le usanze del luogo e che il padre ha il dovere non solo di educare il figlio ma anche di fare in modo che questi impari l’inglese. Nella versione originale emerge anche una bella storia di integrazione.


Minari
 scritto e diretto da Lee Isaac Chung (Usa, 2020)
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Il film è stato distribuito in Italia dal 26 aprile 2021.

Lee Isaac Chung, americano classe 1978, di origini coreane. Minari è il suo primo vero film sul quale ha lavorato per anni. La pellicola ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance 2020 (dove è stato presentato) e il Golden Globe 2021 per il miglior film straniero (il film è girato in coreano).

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